Confindustria plaude alla “mano ferma” di Draghi. Il premier: “serve un patto economico e sociale”. E mentre Garofoli rassicura sulle nomine ancora vacanti, arriva quella di Federico Freni al Mef
Continua l’impegno del governo per rispettare il cronoprogramma e far partire tutti i dispositivi del Pnrr. Il piano da 191 miliardi di euro non deve trovare ostacoli, le corsie veloci per raggiungere i target devono diventare operative per la realizzazione di tutti gli obiettivi del Recovery plan.
Bonomi: “Draghi è l’uomo delle necessità”
E mentre il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e la platea riunitasi ieri al Palazzo dello Sport a Roma applaudano l’operato e la “mano ferma” del premier durante la prima assemblea generale di Confindustria dell’era Draghi, sostenendo l’operato del governo nella riforma fiscale, l’ex presidente della Bce rivolge un appello a tutti gli attori sociali, politici ed economici coinvolti nel progetto Italia Domani e chiede un “patto economico, produttivo e sociale del Paese”.
Draghi: “bisogna accelerare con le riforme e gli investimenti”
La parola d’ordine, come sempre, è accelerare: “dobbiamo mantenere la stessa ambizione e determinazione che abbiamo avuto negli scorsi mesi” afferma il premier, e continua “dobbiamo evitare i rischi congiunturali che si nascondono dietro questo momento positivo, preservare buone relazioni industriali, perché assicurino equità e pace sociale e accelerare con il nostro programma di riforme e investimenti, per migliorare il tasso di crescita di lungo periodo dell’economia italiana”.

Garofoli, arriva il primo monitoraggio sui target del Pnrr
A vigilare sull’andamento dei piani per rispettare i 51 obiettivi del 2021, la cui attuazione è indispensabile per ricevere i fondi europei, c’è il sottosegretario Roberto Garofoli, braccio destro del premier Draghi nella cabina di regia del Pnrr. Porta infatti la firma del sottosegretario il primo monitoraggio sui 24 investimenti e le 27 riforme legate al Piano di ripresa.
Comitato speciale opere strategiche, in arrivo le nomine
Il dossier di Garofoli contiene le istruzioni da seguire alla lettera per non rallentare l’avanzamento nel raggiungimento dei target previsti per il primo semestre del 2022 e assicura che le tante attese nomine degli esperti del comitato speciale alle opere strategiche, che dovrà velocizzare le autorizzazioni a procedere del consiglio superiore dei lavori pubblici, arriveranno nelle prossime settimane. A nominarli dovranno pensarci i ministri Giovannini e Cingolani. Stiamo parlando di un totale di 68 nomine: quaranta tecnici per la task force di valutazione dell’impatto ambientale (Via) e ventotto membri per il comitato speciale del consiglio superiore dei lavori pubblici.
Recovery Plan, realizzati solo 13 obiettivi su 51
Il sottosegretario annuncia anche che ogni amministrazione impegnata a completare il proprio piano di attuazione dei criteri obbligatori per accedere ai fondi del Recovery Plan dovrà, ai fini di realizzare la cosiddetta accelerazione, inviare al Mef un piano dettagliato con l’indicazione delle norme e degli atti amministrativi necessari anche per utilizzare le risorse. Non si possono più commettere errori, dei 51 obiettivi del 2021 indicati nel Piano di ripresa e resilienza approvato dall’Ue, ne sono stati attutati solo 13.
Chi è Federico Freni, il nuovo sottosegretario al Mef
E proprio al Mef è atteso nelle prossime ore il giuramento di Federico Freni l’avvocato, indicato da Matteo Salvini, scelto per sostituire Claudio Durigon come sottosegretario al Ministero dell’economia e delle finanze. Classe 1980, nato a Roma, è professore di diritto processuale alla Luiss. Una figura esperta, un tecnico con all’attivo oltre cinquanta pubblicazioni scientifiche, esperto in giustizia contabile, la cui definizione nell’enciclopedia del diritto, il più autorevole testo della scienza giuridica, è a cura di Freni stesso.
Prima di Freni, le nomine di Lupo e Goretti, tutti dalla Luiss
La nomina di Freni arriva dopo quella di Nicola Lupo, ordinario di diritto pubblico alla Luiss, a coordinatore dell’Unità per il miglioramento della regolazione e a quella di Chiara Goretti, laurea alla Luiss seguita dal master in scienze economiche all’University of York, alla Cabina di regia politica a Palazzo Chigi e al Tavolo permanente per il partenariato con le parti sociali.
Freni e la riforma fiscale
Il sostituto di Durigon, dimessosi in seguito alle polemiche sulla scelta d’intitolare un parco di Latina al fratello di Mussolini, data la sua esperienza avrà sicuramente un ruolo primario nella prossima riforma del fisco. Una responsabilità dal forte peso specifico per il giovane accademico a pochi giorni dalla sua nomina.