Vale quasi 6,7 milioni di euro il bando per la riqualificazione energetica del Tribunale
È stata indetta una gara di appalto da quasi 6,7 milioni di euro per l’efficientamento energetico del Palazzo di Giustizia di Genova, che si trova in Piazza Portoria della città ligure.
L’obiettivo del progetto è quello di ridurre in maniera significativa i consumi energetici, oltre a rendere più efficiente e moderno il sistema di climatizzazione dell’edificio giudiziario.
Il bando è finanziato con le risorse del PNRR a valere sui progetti di riqualificazione energetica.
C’è tempo fino al 9 ottobre prossimo per partecipare alla procedura di gara presentando un’offerta.
Vediamo gli altri dettagli del bando.
Indice:
L’obiettivo è migliorare le prestazioni energetiche e ridurre i consumi attuali
La sede del Tribunale di Genova è un palazzo di 12 piani, oltre a 2 piani interrati, adibito in prevalenza a uffici e ad aule giudiziarie dove si svolgono le udienze.
L’appalto intende modificare l’attuale sistema di riscaldamento costituito da un impianto basato su una centrale termica posta nel sottotetto in un apposito locale tecnico e da radiatori distribuiti nei differenti spazi dell’edificio.
Lo scopo del bando è quello di migliorare le prestazioni energetiche e di ridurre i consumi attuali.
L’efficientamento del Palazzo di Giustizia sarà, quindi, realizzato attraverso l’esecuzione dei seguenti interventi:
• Installazione di un impianto di condizionamento in grado di fornire energia termica e frigorifera grazie a sistemi con pompa di calore
• Rinnovamento dell’impianto di illuminazione mediante la sostituzione dei corpi illuminanti e l’installazione di sistemi di controllo luminoso e di sistemi di controllo della presenza
• Installazione di un campo fotovoltaico sulla copertura dello stabile, in grado di fornire energia agli impianti meccanici ed elettrici, riducendo in modo significativo la dipendenza dal gas metano e dall’energia elettrica
Quanto costerà l’efficientamento del Palazzo di Giustizia di Genova
L’importo totale stanziato per l’efficientamento e la messa a norma degli impianti nella sede del Palazzo di Giustizia di Genova è pari complessivamente a 6.673.943,59 euro, di cui 5.617.092,46 euro a base d’asta. In particolare, la dotazione finanziaria serve per coprire i seguenti costi:
– Lavori di installazione degli impianti termici e di condizionamento: 3.343.620,25 euro
– Lavori di installazione degli impianti interni elettrici, telefonici, radiotelefonici e televisivi: 3.330.323,34 euro
All’interno di tale cifra sono ricomprese le seguenti voci non soggette a ribasso:
– Costo della manodopera: 986.851,13 euro
– Oneri della sicurezza: 70.000 euro
L’appalto è finanziato con i fondi del PNRR, pari a 8.875.000, a valere sulla Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Componente 3 “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”, Misura 1 “Efficientamento energetico edifici Pubblici” e Investimento 1.2 “Efficientamento degli edifici giudiziari”, per il quale sono stati stanziati 410 milioni di euro. La restante parte viene stanziata dai fondi del Ministero della Giustizia.
Bando Genova: il tempo stimato per i lavori nel Palazzo di Giustizia
La durata complessiva dell’appalto è di 600 giorni complessivi, ovvero 20 mesi, durante i quali non sarà interrotta l’attività istituzionale del Palazzo di Giustizia. Più in particolare, nei primi 15 mesi saranno effettuato i lavori edilizi nei diversi ambienti dell’edificio, mentre nei restanti 5 mesi sarà installato l’impianto fotovoltaico e le pompe di calore.
Come partecipare e la scadenza del bando
La procedura di gara si svolge digitalmente tramite il Portale Appalti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
La scadenza per presentare le offerte è stata fissata alle ore 12:00 del giorno 9 ottobre 2023. Durante la prima seduta, che si terrà il successivo 10 ottobre alle ore 10:30 presso la sede di Genova del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria, si procederà con l’apertura delle buste, che saranno valutate con applicazione del criterio del maggior ribasso sull’importo dei lavori a base di gara, ai sensi dell’art. 108 del D.lgs. n. 36/2023.